La tradizione del Sud Italia vuole che le celebrazioni dei Santi siano accompagnate da scenografie fantastiche realizzate appositamente per celebrare la ricorrenza. Tra luminarie salentine, tra sacro e profano si svolge anche la celebrazione di Santa Cristina.
Il giorno di Santa Cristina, che cade il 24 Luglio, è sempre stato un po’ particolare e ancora oggi lo è. L’antico rapporto tra la Santa e il mare non può far immaginare che proprio il giorno della sua celebrazione fosse vietato fare il bagno. Ancora oggi, abbiamo il ricordo vivido delle voci delle nostre mamme e nonne che in dialetto ci esortavano a non fare il bagno. Che fosse bello o brutto (ma per lo più il ricordo che abbiamo è del mare in burrasca), era ed è tuttora vietato fare il bagno. E credo che la maggiorparte abbiano sempre osservato questo divieto.
A cosa si deve questa credenza? Nel giorno a lei dedicato non si poteva fare nulla, né svaghi né divertimenti, tantomeno andare al mare. La leggenda risale al 1807 quando un bambino morì annegato proprio il giorno dei festeggiamenti della Santa Patrona. Da allora, questa superstizione è ancora viva e ai bambini viene raccomandato di non fare il bagno nei giorni della festa.
La Storia invece vuole che la Santa fosse considerata la protettrice della gente di mare da quando liberò Gallipoli dal colera del 1867. Il culto della Santa infatti risale a più di 150 anni fa ed è fortemente radicato nella gente gallipolina a lei grata per aver dato ascolto alle loro preghiere di sconfiggere il colera. A lei fu dedicata la cappella della Chiesa della Purità, la più bella della città. Fu, inoltre, fatta realizzare una statua in cartapesta da un maestro cartapestaio leccese che la raffigura legata ad un albero trafitta da frecce e con un cagnolino ai suoi piedi ed un angelo che le porge la corona di santità e la palma del martirio.
La Santa viene ricordata nei giorni 23 24 e 25 Luglio, tre giorni di festa e di celebrazioni religiose. La processione è l’avvenimento religioso più suggestivo. Si snoda dapprima tra le strade e i vicoli della città vecchia passando per la Cattedrale di Sant’Agata, compatrona di Gallipoli insieme a San Sebastiano e Santa Cristina, per finire poi verso il porto dove la statua della Santa viene posta su di un peschereccio. La parte più suggestiva è proprio la processione in mare, che porta la Santa intorno al centro storico fino poi a rientrare in porto a tarda sera.
Tra bancarelle, banchetti di dolci e di "scapece" che si snodano nella città vecchia e nuova circondate dalle famosissime luminarie salentine si celebra la festa di Santa Cristina. Le luminarie rendono omaggio alla Santa che viene celebrata in maniera molto sentita nella città salentina.
L'arte delle luminarie, come sappiamo, è legata alle celebrazioni religiose. Vengono utilizzate per addobbare le vie della città e rappresentano vere e proprie opere d'arte che illuminate rendono i luoghi fantastici. Anche in occasione della festa di Santa Cristina i maestri paratori insieme ad architetti e artigiani salentini, studiano la scenografia per accogliere la Santa. La città viene addobbata in maniera sontuosa dando vita ad uno spettacolo di luci come sempre affascinante e suggestivo.
Purtroppo quest'anno, vista la situazione attuale, la festa non si è potuta celebrare come negli anni scorsi malgrado la sua importanza. Ad ogni modo le bellissime luminarie pugliesi hanno addobbato tutta la città come sempre.
Dal 1898 MarianoLight veste le chiese, le vie e le piazze delle più belle città per celebrare i Santi Patroni. Un'arte unica al mondo nata nel Mezzogiorno d'Italia secoli addietro e che ancora oggi, tra innovazione tecnologica e design moderno, attrae milioni di turisti da tutto il mondo.